La selezione del talento non riguarda solo gli aspetti sportivi, ma anche quelli umani. Problemi in questo senso possono far cadere un talento

A volte i talenti cadono come pietre nel Draft NFL. E poi precipitano in fondo al tabellone. Perché capita che prospetti atleticamente forti sollevino punti interrogativi sul loro carattere.

Come Jermaine Burton, per esempio.

“ProFootballNetwork” scrive nella sua valutazione del wide receiver: “Basandosi esclusivamente sui filmati, Burton è un candidato top-64 per il Draft NFL 2024 e uno dei prospetti più sottovalutati di questa classe”.

Il problema sono i punti interrogativi che si celano dietro il suo carattere.

Burton ha iniziato la sua carriera universitaria nel 2020 con i Georgia Bulldogs, dove ha accumulato 901 yard ricevute e otto touchdown nelle sue prime due stagioni.

Dopo aver vinto il campionato universitario con i Bulldogs nel 2021, si è trasferito all’Università dell’Alabama. Con i Crimson Tide ha avuto un nuovo inizio e gli è stato affidato un ruolo più importante nell’attacco. Nei due anni successivi, Burton ha totalizzato 79 ricezioni per 1.475 yard e 15 touchdown.

Numeri decenti. Tuttavia, ci sono dei dubbi.

“Il talento c’è. È una questione di coerenza dentro e fuori dal campo. Ha frequentato sei scuole in otto anni. Come ha detto uno scout della NFL, era sulla lista di merda degli allenatori di Georgia e Alabama”, ha detto l’analista del draft Dane Brugler a “The Athletic Football Show”. Quindi, dal primo al terzo giro, tutto sembra possibile. Forse anche più in basso, a seconda di quanto emerso dai colloqui con lui.

L’esperienza insegna che i problemi caratteriali sono una “bandiera rossa” per molti general manager e squadre, un motivo importante per lasciar perdere un talento.

Tuttavia, non si può escludere che un allenatore dia per scontato che i punti interrogativi saranno risolti. In questo caso, un talento caduto può anche rivelarsi un colpo di fortuna.