Il rookie della NFL Jalen Carter sta affrontando la sua prossima azione legale dopo l’incidente d’auto mortale di metà gennaio.
Victoria Bowles, all’epoca sopravvissuta all’incidente, ha intentato una causa sia contro Carter che contro la UGA Athletic Association, l’organo di governo atletico dell’Università della Georgia.
Il 15 gennaio, poche ore dopo il campionato universitario dei Georgia Bulldogs, Carter e la compagna di squadra Chandler LeCroy si erano cimentati in una corsa clandestina ad Athens. LeCroy ha perso il controllo dell’auto e si è schiantato a una velocità di 170 km/h, urtando tra l’altro contro centraline elettriche e alberi.
LeCroy e il compagno di squadra di Carter, Devin Willock, che si trovava nell’auto, sono morti, mentre Bowles è sopravvissuto con gravi ferite. A LeCroy è stato riscontrato postumo un tasso di alcol nel sangue di poco inferiore al due per mille.
Bowles incolpa l’università per l’incidente, perché era già evidente che LeCroy non era in grado di guidare. Gli avvocati del querelante sostengono che i funzionari dell’atletica sapevano che “LeCroy aveva almeno quattro multe per eccesso di velocità, comprese due violazioni della legge della Georgia”.
Carter denunciato per mancata assistenza
Nonostante ciò, LeCroy – tra gli altri – ha avuto accesso a un’auto a noleggio per motivi di lavoro. L’università ha dichiarato che il conducente dell’incidente non avrebbe dovuto guidare l’auto al momento dell’incidente. Tuttavia, le dichiarazioni della vittima dell’incidente e i messaggi di testo dimostrerebbero il contrario.
Carter, a sua volta, è accusato nella causa di aver lasciato la scena dell’incidente troppo presto e di non aver prestato soccorso. “Come l’imputato Carter sapeva all’epoca, era parzialmente responsabile dell’incidente e aveva il dovere legale di rimanere sulla scena. Invece, in parte apparentemente per paura della cattiva pubblicità e dell’impatto sul suo status di giocatore della NFL, ha sperato di non essere interrogato o di non assumersi la responsabilità delle sue azioni”.
Dal punto di vista penale, il caso di Carter è già chiuso. Il 22enne si è dichiarato colpevole di guida spericolata e di eccesso di velocità ed è stato condannato a 12 mesi di libertà vigilata, a una multa di 1.000 dollari e a 80 ore di servizi sociali. Dovrà inoltre seguire un corso di formazione sulla sicurezza alla guida.
Secondo il diritto civile, tuttavia, il caso non è ancora chiuso per il defensive end. Il padre di Devin Willock, anch’egli rimasto ucciso nell’incidente, gli ha fatto causa per un risarcimento danni fino a 40 milioni di euro. Nel Draft NFL, Carter era sceso alla nona posizione prima che i Philadelphia Eagles lo scegliessero.
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