L’NFL deve cambiare le carte in tavola per il Super Bowl – un commento

Ma le condizioni esterne sono davvero così importanti da rendere la scelta delle sedi sempre più noiosa e prevedibile? La questione è aperta al dibattito.

La stessa NFL si è data come missione quella di permettere a tutte le sue franchigie di ospitare il Super Bowl. In linea di principio, non fa distinzione tra sedi a sud, a ovest, a nord o a est.

Super Bowl a basse temperature: perché no?

Perché, allora, ci si chiede, questi momenti salienti non vengono assegnati a Washington, Philadelphia o Kansas City, tanto per cambiare?

Certo, gli spettatori sono più propensi ad andare allo stadio con uno spesso cappotto invernale invece che con una maglietta quando le temperature sono intorno agli zero gradi. Ma il ghiaccio e la neve non fanno forse parte dell’esperienza NFL? Di certo non rovinerebbero l’atmosfera, nemmeno in una finale.

Da un punto di vista puramente tifoso, anche a Green Bay, Seattle o Buffalo dovrebbero esserci le condizioni in termini di capacità dello stadio e di infrastrutture per ospitare un Super Bowl. Dopo tutto, anche i playoff, compreso il Championship Game, si giocano lì.

E perché gli stadi al di fuori della NFL non vengono più presi in considerazione? Tra il 1977 e il 1993, il Super Bowl si è tenuto per ben cinque volte nel leggendario Rose Bowl Stadium di Pasadena/Los Angeles.

Un impianto ricco di tradizione e che ogni anno rappresenta uno dei momenti più importanti del calendario del football universitario.

Quindi, prima che la lega subordini il suo evento più importante a una crescente internazionalizzazione e lo sposti a Madrid, San Paolo o in Messico, dovrebbe prima aprire nuove strade all’interno dei suoi confini geografici e sfruttare la diversità delle sue sedi – un po’ più di rischio non guasterebbe.

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1 mese ago
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