Derek Carr è stato tagliato dai Las Vegas Raiders in primavera dopo nove anni. Il quarterback si è poi unito ai New Orleans Saints. Ora Carr ha parlato per la prima volta in dettaglio della sua partenza dai Raiders.

È stata una delle più grandi sorprese dello scorso inverno.

Josh McDaniels, capo allenatore dei Raiders di Las Vegas, era già sotto pressione. La pressione non si è attenuata quando McDaniels ha deciso di cacciare dalla squadra il quarterback di lunga data Derek Carr. Non solo Carr, titolare per nove anni dei Raiders, non era più titolare, ma si è allontanato completamente dalla squadra.

Ora, a distanza di diversi mesi, Carr parla per la prima volta del suo disonorevole allontanamento dal Nevada.

Carr ammette: “Ero incazzato!”

A margine di un evento in California, il 32enne ha dichiarato candidamente: “Ero sconvolto, a dir poco. Ero incazzato”, ha detto il playmaker. “Sono stato lì per nove anni, nove anni in quel posto, detenendo tutti i record e poi non ho avuto nemmeno la possibilità di salutare i fan”, si è poi rammaricato Carr.

Poi, prima della 16ª settimana, Jarrett Stidham è stato promosso titolare. “Mi ha fatto scattare una scintilla. Avrei rinunciato anche ai soldi”.

Tuttavia, il quarterback conosce anche i meccanismi della NFL. “Logicamente, se vinci le partite, rimani per sempre. Noi non l’abbiamo fatto”, ammette Carr. “Alla fine, l’ultimo uomo in cabina viene sostituito. Ho ‘superato’ una ventina di allenatori, ma è così che vanno le cose”.

Alla fine, Carr chiude con i Raiders con 3.201 passaggi ricevuti, 217 touchdown e 35.222 yard di passaggio – tutti record di franchigia dei Raiders.

Sangue cattivo? Non con Carr

Sebbene Derek Carr fosse estremamente contrariato per aver lasciato Las Vegas e avesse da tempo trovato una nuova squadra con i New Orleans Saints, non ha augurato nulla di male alla sua ex squadra.

Al contrario. “Voglio che abbiano successo. Auguro a Jimmy [Garoppolo] di avere successo perché così anche i miei amici Davante Adams e Josh Jacobs avranno successo”.

“Tutti i miei amici sono lì e voglio che abbiano successo. Ma”, ha aggiunto Carr con una strizzatina d’occhio, “il successo dei Saints è un po’ più importante”