La stella della difesa T.J. Watt sta seminando paura e terrore tra i quarterback della NFL. Per fermare la stella dei Pittsburgh Steelers, gli avversari stanno ricorrendo a mezzi sleali con un famoso passato nell’NBA – almeno così sostengono i Pittsburgh Steelers

Quando l’edge rusher T.J. Watt dei Pittsburgh Steelers si lancia verso il quarterback avversario, le cose si fanno scomode per l’attacco avversario. Watt ha già registrato 14 sack in questa stagione.

Molti O-linemen ricorrono quindi a mezzi sleali per bloccarlo. Teryl Austin, coordinatore difensivo degli Steelers, critica questa situazione: “A T.J. succede quello che succede a tutti i rushers d’élite. Gli avversari trattengono e trattengono finché non ne possono più, perché è l’unico modo per bloccarlo”.

Le prese illegali che troppo spesso vengono trascurate dagli arbitri della NFL? “È quasi come Hack-a-Shaq”, dice Austin.

Antefatto: quando la star dell’NBA Shaquille O’Neal dominava numerosi avversari con la sua superiorità fisica all’inizio del millennio, gli avversari reagivano con falli intenzionali per costringere O’Neal a fare tiri liberi – non proprio la sua disciplina preferita. A questa tattica è stato dato il nome di “Hack-a-Shaq” in onore del soprannome di O’Neal

Ricetta per il successo contro Shaquille O’Neal anche contro T.J. Watt?

“La gente lavorava sempre su Shaq. Subiva tanti falli e tutti sapevano che era un fallo, ma dopo un po’ hanno smesso di fischiarlo perché era così dannatamente bravo”, ha detto Austin, che vede dei parallelismi con Watt.

E cosa dice lo stesso Watt della presunta mancanza di flag dopo le chiamate di holding contro di lui?

“La NFL ha qualcosa contro di me”, ha detto Watt domenica. “Quindi non voglio continuare a essere negativo nei loro confronti. Non so cosa gli ho fatto, ma lascio le cose come stanno”.