Il quarterback dei Buffalo Bills Josh Allen è autorizzato a tornare in campo nonostante l’impatto con la testa nella quinta settimana. La NFL e il sindacato spiegano i motivi in un comunicato
Scene inquietanti si sono verificate nella partita di NFL tra gli Houston Texans e i Buffalo Bills (23-20) della quinta settimana. Nel terzo quarto, il quarterback dei Bills Josh Allen è stato quasi saccheggiato prima di lanciare la palla all’ultimo secondo.
Pochi istanti dopo, il playmaker ha battuto la testa o il casco a terra ed è rimasto stordito. Il signal caller è stato curato immediatamente, con i compagni di squadra inginocchiati accanto a lui a pregare.
Poco più di sei minuti dopo, allo scadere dei due minuti di gioco, il 28enne è tornato in campo con grande sorpresa di tutti, nonostante fosse stato precedentemente esaminato per una possibile commozione cerebrale.
La NFL e il sindacato dei giocatori, la NFLPA, hanno ora rilasciato una dichiarazione congiunta in cui difendono la procedura che ha permesso ad Allen di tornare in campo.
“La NFL e la NFLPA hanno esaminato i rapporti del consulente indipendente per i neurotraumi e del Booth Spotter, e tali rapporti confermano che sono stati seguiti i passaggi richiesti dal protocollo per le commozioni cerebrali nella valutazione e nell’autorizzazione del quarterback dei Bills Josh Allen nella partita di domenica scorsa”, si legge nella dichiarazione, ottenuta dall’NFL Insider Tom Pelissero.
Josh Allen si è sentito in forma secondo le sue stesse dichiarazioni
E ancora: “Il protocollo è stato sviluppato congiuntamente ed è gestito congiuntamente dalla NFL e dalla NFLPA. Come parte del programma, le parti identificano, assumono e addestrano congiuntamente consulenti per il neurotrauma e osservatori di cabina non coinvolti”.
Dopo la partita, Allen aveva spiegato di aver preso un forte colpo al petto e di essersi slogato la caviglia: “Mi hanno indicato che avevo colpito la testa, ma mi sentivo abbastanza bene da tornare in campo”.
Mercoledì ha sottolineato: “Ovviamente sono andato in tenda. Posso controllare solo ciò che posso controllare. Abbiamo parlato del fatto che pensavano che fossi in grado di giocare e questo è quello che è successo. Non voglio entrare in ulteriori dettagli”.
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