L’assenza di Aaron Rodgers dal minicamp dei Jets ha fatto scalpore. Ora il quarterback prende posizione – e minimizza la questione

La superstar dei quarterback Aaron Rodgers era assente dal minicamp obbligatorio dei New York Jets. Un’assenza molto notata, che il 40enne ha ora commentato.

Il playmaker ha minimizzato la questione e ha sottolineato che i minicamp di questi tempi sono solo allenamenti OTA glorificati.

“Si può etichettare arbitrariamente qualsiasi settimana di OTA e dire: ‘Questa è la settimana del minicamp’, il che la rende più obbligatoria delle altre settimane”, ha detto nell’ultimo episodio del podcast “Barstool” “Pardon My Take”.

Secondo Rodgers, si è trattato di “un programma OTA”. Le parole possono essere un po’ ingannevoli di tanto in tanto. Si può fare una storia sul fatto che ho saltato il minicamp, ma in realtà si trattava di due giorni di OTA, i primi dieci giorni in cui mi sono presentato”.

Il quattro volte MVP della NFL ha notato che la struttura dei minicamp è cambiata nel corso degli anni, ricordando che un tempo erano eventi di tre giorni con cinque sessioni di allenamento. Una volta era “una cosa vera”.

Rodgers ha suscitato polemiche l’11 giugno quando non si è presentato all’inizio di un minicamp di due giorni. Il capo allenatore Robert Saleh l’ha definita un’assenza “non giustificata” e ha dichiarato che Rodgers potrebbe essere multato in base al contratto collettivo di lavoro.

Rodgers evita la domanda

Nella stessa occasione, però, ha anche affermato che Rodgers aveva comunicato i suoi piani in anticipo. In seguito è emerso che il quarantenne aveva utilizzato il tempo per una vacanza in Egitto.

Tra l’altro, quando un giornalista gli ha chiesto se la sua assenza fosse stata etichettata come “non giustificata”, Rodgers è stato evasivo. “Oh, non lo so. Sono sicuro che verrò multato per questo”, ha detto.

Secondo il contratto collettivo di lavoro, i minicampi sono un evento obbligatorio nella NFL.