Ci hanno provato a lungo, ma non si sono messi d’accordo in tempo prima della scadenza: Dak Prescott non otterrà un accordo a lungo termine con i Dallas Cowboys. Giocherà in franchising nel 2020.
In realtà, il proprietario del Cowboy Jerry Jones è noto per aver detto: “Scadenza fare accordi”. Alla Dak Prescott, nonostante un lungo e prolungato sforzo, non ha funzionato.
I Dallas Cowboys e il loro quarterback non sono riusciti a mettersi d’accordo neanche mercoledì.
Significato: il 26enne giocherà nel 2020 nell’ambito del Franchise Day, che ha già firmato qualche settimana fa. Che è praticamente un contratto di un anno, del valore di 31,4 milioni di dollari.
NFL Network riferisce che Prescott è stato direttamente coinvolto nei colloqui fino all’ultimo minuto per ottenere finalmente l’accordo, che entrambe le parti hanno armeggiato per mezza eternità, in panni asciutti. L’offerta sul tavolo è stata definita tra i 33 e i 35 milioni di dollari all’anno, di cui 110 milioni garantiti, compreso un bonus di firma di 50 milioni di dollari.
Anche nella fase di preparazione, il periodo contrattuale è stato un altro punto critico. I cowboy volevano legare Prescott per cinque anni, il segnalatore stesso solo per quattro anni.
There is a reason I was never a @dallascowboys fan growing up or before they drafted @dak after today, who knows how much longer I’ll be cheering for them.
— Tad Prescott (@86Prescott) July 15, 2020
Dopo il fallimento delle trattative, il fratello di Daq, Tad, ha parlato e ha fatto sapere cosa pensava del No-Deal. “C’è un motivo per cui non sono mai stato un fan dei Cowboys quando ero piccolo, o prima che redigessero Dak. Dopo oggi, chissà per quanto tempo continuerò a tifare per loro”.
Prescott è solo il terzo quarterback a vincere la giornata di franchising e a giocare la stagione. I suoi due predecessori sono Drew Brees (2005 a San Diego) e Kirk Cousins (2016 e 2017 a Washington). Entrambi alla fine si sono trasferiti a New Orleans (Brees) e Minnesota (Cugini).
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