L’ex star dei Tampa Bay Buccaneers Doug Martin è morto dopo un intervento della polizia nella sua città natale, Oakland. La causa esatta della morte sarà determinata dall’autopsia. L’incidente è avvenuto sabato, ora locale.
Secondo un comunicato della polizia, Martin era entrato in un’abitazione sabato mattina presto. Le forze dell’ordine hanno trovato il 36enne e hanno cercato di arrestarlo. Ne è seguita una “breve colluttazione”. Secondo la polizia, Martin ha perso conoscenza dopo l’arresto ed è stato portato in ospedale, dove è deceduto poco dopo.
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Gli agenti coinvolti sono stati temporaneamente sospesi dal servizio, in conformità con le norme del Dipartimento di Polizia di Oakland. Le indagini sulla causa esatta della morte sono ancora in corso. La famiglia di Martin aveva già confermato la sua morte durante il fine settimana, ma non aveva fornito ulteriori dettagli. “La causa della morte è ancora da confermare”, si legge in una dichiarazione.
Shock nella NFL: Martin soffriva di problemi psichici
Secondo la sua società di management Athletes First, Martin soffriva già da tempo di problemi psichici. Secondo ESPN, il 36enne era disorientato prima della sua morte ed era entrato nella casa dei suoi vicini. Questo ha portato al suddetto intervento della polizia.
Martin ha vissuto il suo periodo di maggior successo nella NFL con i Tampa Bay Buccaneers. Per i suoi risultati, è stato poi insignito dal franchise come uno dei 50 migliori giocatori nella storia del club. Dopo un’ultima stagione con gli allora Oakland Raiders, il running back ha concluso la sua carriera nel 2018. In 84 partite, Martin ha totalizzato 5.356 yard guadagnate e 30 touchdown.




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